Tema del prossimo trentaquattro

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Wednesday, July 8, 2009

mercoledi 8 - terzo giorno

Terzo giorno, o forse il primo, visto che oggi si è cominciato il teatrino all'Aquila. Commenti del guardian a parte, al di la del fatto che l'agenda sia piena o vuota, del fatto che il papa ha fatto esplicita richiesta di una "agenda della speranza", resta che questo summit è un pò un contenitore vuoto. Ad esser sinceri forse una passerella politica, oggi i grandi hanno fatto la loro sfilata nel centro città, passati sotto le rovine, ponteggi e arrivati davanti al palazzo del governo crollato. Su molti media si è parlato di queste passeggiate, piuttosto che dei discorsi fatto in grembo all'economia mondiale.


A sentire il presidente, oggi si è discusso di crisi (da cui da quel che ho capito ogniuno vuole uscire da sè, nel senso ogni stato si occuperà di come uscire dalla crisi, contando solo su sè stesso), di valori della nuova finanza e dei nuovi mercati, di ambiente (aspetto ceh andrà approfondito domani con l'arrivo delle delegazioni di altri 6 paesi) e di fame e salute mondiale.

Tre cose mi hanno fatto venire i brividi, sentire berlusconi parlare di etica, sentire la frase "che ho avuto l'onore di presiedere nel 2001" (riferito al summit di genova) e il cattivo accostamento tendopoli vs. appartamenti degli otto grandi (un servizio in particolare sugli asciugamani cifrati e i vari vestiti personalizzati con cui sono stati omaggiati i potenti, nonchè lo spreco di denaro investito in macchinette elettriche che accompagnano i potenti in giro per la cittadella del summit... a 100 mt la gente in tenda piange, una signora parla di 17 morti dal freddo, anche se non ho trovato conferme da altre fonti).

Passando agli antagonisti, questo gruppo ha inscenato oggi la prima protesta sulle colline abruzzesi, con l'enorme scritta, già protagonista di contestazioni "yes we camp". questi quattro ragazzotti hanno organizzato un campo tutto loro, autogestito, di tende e, udite udite, una CASETTA IN LEGNO (cost intorno ai 2 mila euro), struttura che potrebbe risolvere molte delle situazioni spiacevoli che si stanno creando nei campi tenda dislocati tra entroterra e costa... Protesta che ha pure avuto un certo riscontro nella piazza d'armi dell'aquila, dove obama è stato accolto da un piccolo corteo, brandente sempre lo striscion "yes we camp". La situazione per gli aquilani non è cambiata di molto, stranamente... la cosa sembra mervigliare una giornalista, che apre un servizio dicendo "gli aquilani vivono questo g8 con un senso di disagio e indifferenza"... mavva? emblematiche le parole di un manifestante "Il nostro futuro lo vogliamo decidere noi. Vogliamo rimboccarci le maniche, ce le siamo rimboccate, ma ci stanno mettendo i bastoni fra le ruote...siamo una popolazione che non chiede l'elemosina", per spiegare come a livello economico la regione rimanga comunque tagliata fuori... Invece che versare ferrari ai potenti, perchè non si usano le aziende locali? utopia inserire il manifatturiero abruzzese nella distribuzione di omaggi ai potenti?... l'economia deve ripartire si, ma dal locale.

Altre contestazioni si sono svolte a roma, milano, napoli, genova e torino, in maggior parte per solidarietà verso gli arresti preventivi e sul campo, compiuti nei giorni passati su ordine della digos di torino.

Berlusconi continua a vantare una grossa confidenza raggiunta con i rappresentati degli altri 7 paesi, mentre il financial times ironizza sull'integrità del premier, il guardian rincara la dose, il presidente dice che si è in cosi buoni rapporti da poter "alzare il telefono e risolvere il problema dandosi del tu"... ma daje fatelo, e lasciate payette e lustrini nell'armadio.


Tuesday, July 7, 2009

martedi 7 - secondo giorno

Aspettando i giornali di domani, ho fatto un giro nel web, il clima non si è affatto calmato.

Chiaro che sarebbe bello un bel po avere qualcuno che ci parla dalla piazza, anche perchè di quello che si trova sul web, mica c'è sempre da fidarsi... ma purtroppo giando è in rwanda :).



Ad ogni modo a parte gli scontri di piazza, l'unico fatto rilevante in realtà è stato lo scontro in stazione a roma, e alcuni fermi in seguito ad un corteo partito da roma3. il corteo di "accoglimento" invece è stato abbastanza tranquillo a quanto pare... Poi bhe arrivano notizia di furgoncini pieni di armi, fermi di personaggi pericoli etc... quando sia vero di questo, ripeto, non so.

Quello invce che sicuramente è successo, è questo articolo del "the guardian", un piccolo (mha) giornale londinese, che accusa il nostro governo di aver organizzato in modo "troppo caotico" il summit, e che gli alti personaggi inglesi, vogliono l'italia fuori dall'elitè dei grandi... che la cronaca sia vera o meno, lo scopriremo nei gorni a venire, diciamo che stando all'articolo, il posto dell'italia è minacciato dalla spagna che ha "un maggior reddito pro capite". Gowan non va molto per il sottile... "siccome gli italiani non avevano alcun contenuto da proporre, hanno deciso che la cosa migliore da fare era allargare l'agenda il più possibile tanto da oscurare il fatto che l'agenda non ci fosse proprio". Che il summit si potesse fare davanti ad una webcam ci avevamo pensato, ma queste sono accuse dirette all'organizzazione ITALIANA... impressione data forse dalle parole del governo, che ad inizio anno avrebbe "accettato volentieri suggerimenti dalla dellegazione americana". A leggere questo articolo sembra che non ci sia alcun ODG, salvo quelli stabiliti dalle "sherpa calls" di obama, che, sentiti gli esperti, ha deciso di mettersi in proprio, e pensare a tutto lui.

parlate inglese?


"Preparations for Wednesday's G8 summit in the Italian mountain town of L'Aquila have been so chaotic there is growing pressure from other member states to have Italy expelled from the group, according to senior western officials.
In the last few weeks before the summit, and in the absence of any substantive initiatives on the agenda, the US has taken control. Washington has organised "sherpa calls" (conference calls among senior officials) in a last-ditch bid to inject purpose into the meeting.
"For another country to organise the sherpa calls is just unprecedented. It's a nuclear option," said one senior G8 member state official. "The Italians have been just awful. There have been no processes and no planning."
"The G8 is a club, and clubs have membership dues. Italy has not been paying them," said a European official involved in the summit preparations.
The behind-the-scenes grumbling has gone as far as suggestions that Italy could be pushed out of the G8 or any successor group. One possibility being floated in European capitals is that Spain, which has higher per capita national income and gives a greater percentage of GDP in aid, would take Italy's place.
The Italian foreign ministry did not reply yesterday to a request to comment on the criticisms.
"The Italian preparations for the summit have been chaotic from start to finish," said Richard Gowan, an analyst at the Centre for International Co-operation at New York University.
"The Italians were saying as long ago as January this year that they did not have a vision of the summit, and if the Obama administration had any ideas they would take instruction from the Americans."
The US-led talks led to agreement on a food security initiative a few days before the L'Aquila meeting, the overall size of which is still being negotiated. Gordon Brown has said Britain would contribute £1.1bn to the scheme, designed to support farmers in developing countries.
However, officials who have seen the rest of the draft joint statement say there is very little new in it. Critics say Italy's Berlusconi government has made up for the lack of substance by increasing the size of the guest list. Estimates of the numbers of heads of state coming to L'Aquila range from 39 to 44.
"This is a gigantic fudge," Gowan said. "The Italians have no ideas and have decided that best thing to do is to spread the agenda extremely thinly to obscure the fact that didn't really have an agenda."
Silvio Berlusconi has come in for harsh criticism for delivering only 3% of development aid promises made four years ago, and for planning cuts of more than 50% in Italy's overseas aid budget.
Meanwhile, media coverage in the run-up to the meeting has been dominated by Berlusconi's parties with young women, and then the wisdom of holding a summit in a region experiencing seismic aftershocks three months after a devastating earthquake as a gesture of solidarity with the local population.
The heavy criticism of Italy comes at a time when the future of the G8 as a forum for addressing the world's problems is very much in question. At the beginning of the year the G20 group, which included emerging economies, was seen as a possible replacement, but the G20 London summit in April convinced US officials it was too unwieldy a vehicle.
The most likely replacement for the G8 is likely to be between 13- and 16-strong, including rising powers such as China, India, Brazil, Mexico and South Africa, which currently attend meetings as the "outreach five" But any transition would be painful as countries jostle for a seat. Italy's removal is seen in a possibility but Spanish membership in its place is unlikely. The US and the emerging economies believe the existing group is too Euro-centric already, and would prefer consolidated EU representation. That is seen as unlikely. No European state wants to give up their place at the table."

Dopo due giorni, 66 persone fermate, di cui la metà "preventivamente", gli altri sul campo. Accuse di incocnludenza (si dice?).
Domani comincia il summit vero e proprio, obama potrà finalmente provare il suo nuovo campo da basket, e i grandi, nessuno escluso, indosserrano i vestiti nuovi, fatti apposta per loro . Chissà se la "Bellstaff" ha uno stabilimento in abruzzo... Chissà.

lunedi 6 luglio - primo giorno

INDYMEDIA ha già fatto un bel report (seppur ovviamente politicizzato) su quello che è successo ieri, all'inizio di quella che dovrebbe essere a settimana di contestazioni per il g8 2009, che a conti fatti si tiene all'Aquila, dove i grandi che pretendono di rappresentare l'economia mondiale discuteranno ti piani già fatti e già scritti.

Ponendomi la ridondante domanda di quanto sia efficinete un raduno da tappeto rosso, rispetto ad una video conferenza, elenco un pò i fatti che credo rilevanti, rilevati stamattina aprendo la repubblica e leggendo qualche blog...

Vista l'assenza di cortei, escludendo la fiaccolata a cavallo tra domenica e lunedi, il fatto che più risalta sono i 12 arresti preventivi per evitare l' organizzazione paramilitare dei "black bloc dell'onda"... per intenderci quelli che a torino avevano manifestato durante il summit per l'università. Quelli a cui erano stati lanciati lacrimogeni dagli elicotteri. Ecco loro.
Le reazioni degli studenti sono state abbastanza immediato con occupazione dei rettorati a milano a pisa e a roma, dove ancora la torre d'avorio della sapienza, rimane in mano ai rivoltosi. venezia, torino e bologna pure manifestano dissenso.

Ora possiamo con calma analizzare la situazione ec(qu)onomica della scena abruzzese, lasciando da parte quelle che potrebbero essere le solite proteste di anarco-insurrezionalista o di disobbedienti "per forza"... il cavallo di battaglia della pessima gestione finanziara ed economica che si sta sostenendo all'Aquila sono questi due personaggi, che probabilmente un vestito nero e una molotov non l'hanno mai presa in mano, ma sembrano abbastanza preoccupati per il futuro della loro produttività, vista la gestione goffa delle risorse in terra abruzzese. Passando dalla militarizzazione delle zone, dovuta appunto all'arrivo degli 8 grandi (che ha portato via 500 ml per la ricostruzione, e spazio, quello della scuola dei finanzini, per l'organizzazione della ricostruzione), alla gestione della ricostruzione vera e propria, vediamo come sia stato molto affidato a compagnie esterne al territorio centro-italiano, e come si sia preferito avere aiuti gratuiti dal nord/sud italia, piuttosto che creare dei cartelli in loco per riavviare l'economia locale.
Diciamo pure che di scelta poco efficiente si può parlare, ricordando gli sforzi fatti alla Maddalena andare in fumo, per concentrare l'attenzione internazionale sulle zone colpite dal sisma, e prtare più consapevolezza nel mondo della devastazione che ha colpito l'Aquila. Forse però non siamo più nel 1966, e internet e i giornali hanno già fatto il loro lavoro, quello che si è visto da 3 mesi a questa parte non è stato proprioo un risollevamento dell'economia locale o una ricostruzione efficace. Ma per non essere troppo impulsivo aspetto a dare giudizi, certe manifestazioni di dissenso sono forse ingiustificate, e la scelta di spostare il summit, risulterà a conti fatti (ottobre?), una buona scelta. o forse no.

A domani.