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Wednesday, August 26, 2009

Afghanistan...che succede?






Finalmente la missione di pace (oggi al tigi sentivo "ma... comandate le armi che avete a disposizione sono sufficienti? perchè ricordo che è una missione di pace") delle potenze occidentali in medio oriente comincia a portare i primi frutti, in Afghanistan qualche giorno fa la popolazione è democraticamente andata ai seggi... Diciamo però che oltre ad avere un concetto di "missione di pace" tutto suo, l'occidente si trasporta dietro anche il proprio concetto di "democrazia". Prima sento di questo corrispondente inglese a Kandahar che compra un paio di schede elettorali al mercato, 10 biglietti verdi cadauno; poi le cose si complicano, salta fuori che nelle nelle liste degli iscritti al voto c'è una fanciulla che si chiama "Britney J. Spears"... la cantante dico... diciamo che sia un'omonima. Brogli? No dai ma che brogli...

Poco dopo dai media apprendo che i nostri stati spingono er un accordo preventivo tra i candidati (il presidente uscente e ricandidato Karzai e l'ex ministro Abdallah che sono i più quotati). E' necessario cioè che decidano a tavolino il risultato di queste elezioni democratiche, in modo che al momento dello spoglio, un eccessivo divario tra i due non faccia scoppiare scontri tra le due fazioni di sostenitori... Per sospetti di brogli... Comeeeee?!


Alllora succede che mentre la popolazioni rischia la pelle per andare a votare, si cerca di assicurare che la democrazia non funzioni... Continuo a chiedermi cosa sia questa ostinazione dell'occidente di voler crescere il MedioOriente come un figlio, ad immagine e somiglianza di quello che siamo noi, forzandone l'essere, ottenendo solo strazio per la popolazione.


... e mentre la NATO vuole raddoppiare le truppe in Afghanistan, gli USA si preaparano alla censura, il Pentagono ha stilato una lista nera, su cui sono scritti tutti i nomi dei giornalisti che non sono in linea con il pensiero delle forze armate americane, in modo da mandare sul campo solo jarhead.

Tuesday, August 25, 2009

La squadra non si cambia, anche se perde




Forse un pò inflazionato (ridere eh?) come discorso, ma mi ostino a voler capire quali siano gli antidoti per questa depressione economica. Nel momento in cui scrivo non sono ancora il massimo esperto di economia mondiale, quindi nonostante l'istinto mi dica di guardare alla Cina di Mao per cercare di capire cosa succederà in Europa tra qualche mese, seguo il parere dei professoroni e tengo d'occhio le Americhe.


Obama gioca in posizione di difesa Ben Shalom Bernanke, made in USA, Harvard e Princeton alle spalle, ha parecchie simpatie per la parte repubblicana della vita politica statunitense, ma se Obama avesse deciso di non rinnovare il mandato del timoniere della FED, avrebbe confessato la scarsa fiducia negli sforzi che la Banca Centrale ha finora fatto per uscire dalla crisi.


Bernanke si prende (per altri 4 anni) "il compito di costruire una crescita solita, rispettando la stabilità dei prezzi"... Buona fortuna.

Il problema è che la disoccupazione aumenta, e il potere di acquisto delle famiglie quindi diminuisce. La ricetta dei bei vecchi tempi andati prescrive di sostenere le banche (ecco per uscire dalla crisi attuale si è deciso di salvare le grosse banche, responsabili della crisi stessa... e 70 anni fa'?) con una flebo di introiti della banca centrale, in modo da aumentare la liquidità quindi i consumi e far ripartire la ruota, e questo ci porta al secondo aspetto, cioè la stabilità dei prezzi. Per ora la questione non è un problema, almeno per le Americhe, visto che il rischio ATTUALE della politica monetaria (tassi di interessi a zero) è piu verso la deflazione...


Ma il buon Bernanke deve stare attento a non lasciare la flebo troppo attaccata, se la Banca Centrale infatti eroga troppi prestiti, come è chiaro, si crea inflazione e si torna a weimair, senza passare dal via ritirare le 2000 lire. La Casa Bianca dice che il pil 2009 si contrarrà nei mesi seguenti più del previsto, scendendo del 2,8%, per poi segnare incrementi rispettivamente del 2% e del 3,8% nel 2010 e nel 2011. Tassi di crescita che non basteranno però a rilanciare il mercato del lavoro, che avrebbe bisogno di una spinta maggiore: nel prossimo anno e mezzo il tasso di disoccupazione raggiungerà per qualche tempo il picco del 10%, per chiudere il 2009 al 9,3% e il 2010 al 9,8%.


Friday, August 21, 2009

Obama il sovietico


Michael Moore ci ha insegnato che una delle cose che funziona meno nelle Americhe è il servizio sanitario, pubblico e pure quello privato. Il sistema attuale è per una grossa fetta in mano ai privati, chi è senza assicurazione, quindi, o paga in contanti quando arriva dal doc, oppure rimane fuori dall'ospedale. Seppur ci siano dei programmi assistenziali pubblici, questi sono ridotti all'osso, e indirizzati alla fascia anziana della popolazione (over 65, medicare) e alla fascia meno abbiente (o famiglie con bambini, medicaid). Il sistema, nel suo complesso, a livello di qualità, risulta il 37esimo in una scala mondiala, situazione aggravata dal fatto che il costo dei medicinali s riversa interamente sulla popolazione, essendo il servizio in mano ai privati, precludendo cosi le cure mediche a 40 milioni di americani.


Nel frattempo qualche mese fa hanno eletto il nuovo presidente, Obama tra le altre cose che vuole cambiare, ha messo in conto anche una modifica radicale all'attuale sistema sanitario. L'idea non è quella di avvicinarsi ad un modello Europeo, bensì di creare un sistema di copertura dei lavoratori e di fornire polizze più accessibili, gestite dallo stato o da un ente noprofit, in modo da abbattere i costi delle prestazioni sanitarie. Sebbene Moore abbia dimostrato come anche la fetta di popolazione assicurata subisca un trattamento sanitario pessimo, la scelta del neoeletto presidente potrebbe giovare a chi del servizio sanitario ora non può fruire, portando cosi gli strati sociali sullo stesso livello. La risposta dei Repubblicani non si è fatta attendere, le accuse sono tanto pesanti quanto ridicole, a livello teorico, in pratica potrebbero minare la carriera del signore sulle magliette. Il j'accuse è improntato sull'idea che il sistema di sanità pubblico è un incubo, molto simile alla Russia Sovietica.
A causa di queste argomentazioni Obama in questi giorni ha fatto dei passi indietro, che potrebbero minare il bagliore di progresso nella scena santaria statunitense. A mio avviso le pretese dei repubblicani sono assurde, eppure la stima e la credibilità di Obama, in questi giorni, sono in calo.
Il nostro sistema forse non è perfetto, ma in Europa c'è un ottima copertura di base, e gli stati si accollano gran parte dei costi delle medicine, il modello credo sia da esportare, senza preoccuparsi che i "russi possono arrivare, ogni ora!"

Friday, August 14, 2009

venerdi 10 - quinto giorno

Giornata finale, la più attesa parlando in termini di piazza e manifestazioni... Possiamo dire che nonostante il terrorismo dei giorni passati, le proteste si sono svolte in modo composto e pacifico? Si decisamente... Possiamo anche dire che è stato merito dei manifestanti, e soprattutto dei comitati cittadini, che hanno optato per una serie di iniziative, staccate dai cortei di protesta (protesta che è stata più rivolta al governo in sè, che al summit), che si sono svolte comunque in modo composto e pacifico. In tutta Italia ci sono stati movimenti e presidi, ma per la maggior parte limitati a manifestazioni di solidarietà per gli arrestati dei giorni passati.

Diciamo pure che nel bene e nel male le manifestazioni di questi giorni non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai 3 giorni di genova 2001, speriamo che al calo degli episodi violenti, corrisponda in qualche modo un aumento della negoziazione vera, quella di dialogo e accordi tra fazioni di popoli e chi (autoeletto) prende le decisioni importanti.
Nel corso dei cinque giorni di summit (davvero?) sono poi stati approvti 7 documenti, la Dichiarazione G8 "Leadership responsabile per un futuro sostenibile" , la Dichiarazione G8 Contro il Terrorismo, Dichiarazione G8 de L’Aquila sulla Non Proliferazione, la Dichiarazione congiunta "Promuovere l’agenda globale", la Dichiarazione del Major Economies Forum sull’energia e il clima, la Dichiarazione G8-Africa "Un partenariato rafforzato G8-Africa su acqua e igiene di base" e la Dichiarazione congiunta sulla Sicurezza Alimentare Globale "L’Aquila Food Security Initiative"... Aspettando gli anni a venire per controllarne il rispetto, comincio a prendere nota del fatto che il programma alimentare mondiale, dimezzerà gli aiuti per il 2009 da 6,7 a 3,7 miliardi di dollari...

Anche gli accordi sull'ambiente appaiono mosci, sicuramente la riduzione di CO2 sarà (come è già stato almeno negli ultimi 2 anni) il motto dei nuovi industriali, ma Jeremy Rifkin, il presidente della Foundation on Economic Trends, ha definito ridicolo l'accordo raggiunto durante il summit, proprio sull'emissione di gas inquinanti. Le sue ragione le ha spiegate a Repubblica, e si basano per lo più sull'idea che sia impossibile far andare d'accordo la nostra società con un minimo (quello richiesto dall'accordo del summit) aumento dell'emissione di CO2... Le risposte concrete sono il risparmio energetico, ricorso ad energie alternative e tante altre idee da fricchettoni.
Diciamo che nel 2012 3/4 della popolazione mondiale scomparirà, e allora, forse, il problema verrà risolto.

Molti dubi mi appannano ancora la mente, non riesco tutt'oggi a capire l'utilità di un simle summit, e ho grosse perplessità per quanto riguarda la ricostruzione, spero solo che i mostri di cemento che prima dell'inverno il governo consegnerà ai terremotati, non servano come jolly per dimenticarsi la ricostruzione. E spero che questo summit sia servito a qualcuno.

Thursday, August 13, 2009

giovedi 9 - quarto giorno

Oggi il g8 diventa g14, e si comincia a parlare dello sviluppo dei c.d. paesi poveri. La prima notizia che apprendo è abbastanza positiva, a quanto pare il bel paese ha sottoscritto il manifesto per un economia mondiale più attenta ad equità e sostenibilità... I contenuti sono allettanti, in particolare dove si parla di acqua che deve essere "al riparo da speculazione finanziaria", in risposta, forse, alle recenti critiche rispetto alla privatizzazione di questo bene comune.
L'idea che si è (pare) sviluppata durante le discussioni, è di mettere a disposizione dei paesi "sottosviluppati" beni e servizi che servano a svilupparli sul serio, e non più, come è stato in passato, che si "limitino" a tamponare emorragie di emergenze umanitarie. Insomma invece che portare il pesce in Africa, finalmente si è giunti alla conclusione di portare le canne da pesca e insegnar loro a pescare... Cosi magari riescono a consumare i propri prodotti, prima che questi vadano a rimpinzare i magazzini dell'occidente. Il resto segue come da scaletta "in DISCUSSIONE sono la crisi economica e il rilancio della crescita, il rilancio del commercio internazionale, le politiche sociali, i cambiamenti climatici, lo sviluppo dei Paesi poveri e dell'Africa, la sicurezza alimentare e l'accesso all'acqua, la salute e la risoluzione delle crisi regionali".

La giornata comunque è stata scossa dalle risposte di Berlusconi alle accuse (che rincarano quelle del Daily) del NYT che dice: "debolezza politica di molti leader che vi partecipano, non lasciano spazio all’ottimismo", rinnovando il consiglio di lasciare la guida al presidente Obama (arroganti però...). Berlusconi, sull'onda perbenista che inficia la politica, sta sfruttando il G8 per risollevarsi dagli scandali che hanno appannato TG e stampa nei giorni passati. Di nuovo se il G8 sarà un disastro, sarà colpa dei black block (qualunque cosa vogliate che essi rappresentino, torneremo sull'argomento per fare chiarezza sul termine), se il summit andrà bene, sarà sciuramente merito degli orgaizzatori e del Presidente.

Dalla parte delle manifestazioni, continuano i presidi cominciati nei giorni passati. Dopo gli arresti preventivi e gli scontri dei primi giorni a Roma, non ci sono stati altri episodi di violenza e censura. Aspettiamo, con la preoccupazione inculcataci nei giorni passati, la giornata di domani.