Tema del prossimo trentaquattro

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Thursday, October 7, 2010

Ottobre caldo





Mentre al sud italia vengono spediti i nostri militoni per tranquillizzare la popolazione,
secondo un articolo di repubblica, è giunto alla DIA di Caltanissetta un documento anonimo che contiene un report su un presunto summit della malavita organizzata, Cosa Nostra, Camorra e 'Ndrangheta.
Oggetto del summit sarebbe l'inizio di una nuvoa stagione di stragi, target della malavita sarebbero personaggi scomodi, magistrati e giornalisti. In cima alla lista ci sono Giuseppe Pignatone (già scottato dal ritrovamento di un abzooka a 300 metri da casa sua, qualche giorno fa) e Michele Prestipino, porcuratori a Reggio, responsabil della cattura di Provenzano. Nel mirino ci sarebbero anche le persone che ancora indagano sull'attentato Borsellino, Lari Gozzo e Marino.

Laura Garavini si dice molto preoccupata "Ci sono molte assonanze tra quello che sta succedendo in questi giorni e quello che accadeva prima delle stragi del 1992-93: anche oggi, come allora, si susseguono segnali e messaggi che è importante capire cosa vogliono dire realmente ed a cosa puntano. Nel documento fatto pervenire alla DIA ci sono certo cose credibili ed altre meno probabili, si mischiano in un unico progetto magistrati e giornalisti, persone da eliminare per la loro attività attuale ed altre per quello che hanno fatto in passato. Il tutto con un continuo apparire di personaggi, sia nelle vicende calabresi che in quelle siciliane, legati o interni ai servizi di sicurezza. Adesso è il momento di essere solidali al massimo con la magistratura che è impegnata in un lavoro delicatissimo e spero che a nessuno venga ancora in mente di chiedere ridicole commisioni d'inchiesta sui magistrati. Al contrario, il Governo si impegni a dargli tutte le risorse necessarie".

Il documento comunque resta anonimo, e la sua veridicità non è del tutto certa.



Tuesday, October 13, 2009

Scudo fiscale




Qualche giorno fà in parlamento è passato il c.d. scudo fiscale, sorvolando sulla natura dei ridicoli discorsi che gli esponenti del PD hanno portato per giustificare la propria assenza durante le sedute decisive per l'approvazione dello scudo, sto cercando di capire come Tremonti faccia ad ostinarsi a difendere questo provvedimento.
Sicuramente la legge arriva in un momento in cui lo stato ha bisogno di fare cassa, e sia il rimpatrio dei capitali (stimati 300 miliardi di euro) che l'aliquota applicata a tali capitali, potrebbero servire a migliorare l'economia italiana... Ma a che prezzo? la preoccupazione maggiore sta nel riciclaggio dei capitali provenienti da attività criminali. E, amici, per attività criminali non intendo le rapine di vallanzasca, ma i falsi in bilancio e tutte quelle brutte storie li...
Partiamo dal principio, lo scudo fiscale è un enrome condono, che permette a chi denuncia capitali detenuti in paradisi fiscali (tranne la svizzera) di rimaptriare i capitali, pagando solo un'aliquota tout court del 5%, invece che subire una regolare tassazione. Chi non sfrutta questa ultima possibilità di rimpatrio, SE scoperto, dovrà pagare una sanzione compresa tra il 10% e il 50% del capitale, senza più incorrere nel rischio di confisca. Lo scudo copre una serie di reati, tra cui reati societari di diversa entità, compreso il falso in bilancio, e più in generale capitali esportati illecitamente all'estero.
Fino a qui tutto bene... Il problema è che l'emendamento garantisce l'anonimato e prevede che "il rimpatrio ovvero la regolarizzazione si perfezionano con il pagamento dell'imposta e non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente, in ogni sede amministrativa o giudiziaria, in via autonoma o addizionale". Tradotto? Tradotto un furbetto che ha tanti denari all'estero, potrebbe prendere un prestanome e far rimpatriare a lui i soldi sporchi, in modo che la digos e la finanza non risalgano MAI a chi effetteviamente ha commesso i reati, facendo cosi dello scudo fiscale una vera e propria lavatrice di stato... LEGALIZZATA.


brutte cose insomma.

Wednesday, September 30, 2009

ATM deporta





Oggi (e dico solo oggi, perchè pare questo "servizio" esista da 6 mesi) ho letto su 02blog che ATM ha messo a disposizione della comunità un bus, quello della foto, blindato, con grate alle porte e scorta di 4 volanti, per combattere l'immigrazione clandestina.


Praticamente funziona che ci sono 32 vigili, che affiancano i controllori, in giro per milano a caccia di clandestini, quando vedono della pelle scura, la caricano sul 4971 (cosi è chiamato il vagone), per portare in centrale il mal capitato, che 3 volte su 10 risulta regolare.


A parte una serie di proteste inscenate dai sindacati dei vigili, perchè è chiaro che vengono sottratte forze ai ghisa, non capisco come la città faccia ad accettare un sistema del genere. Mentra a napoli casapound viene presa a calci, noi con tutti i nsotri benpensanti e le nostre giornate della memoria, non ci rendiamo conto come questo sistema sia vicino allo schifo che sucedeva 50 anni fa... Ma soprattutto spero sia velato dall'ironia uno dei commenti al post "io insieme ai vigili manderei anche un bel chimico che esamina i clandestini e sceglie i migliori per fare il sapone".


Monday, September 28, 2009

dimmi la verità, la veritaaaaaa



Quello che sta succedendo all'informazione di massa, in questo periodo, è abbastanza sotto gli occhi di tutti. Se da una parte il governo non prova vergogna ad assumersi peculiarità del parlamento e giocare a rimpiattino col palinsesto, dall'altra si comporta più cautamente, per attaccare i mass media cartacei. Dove per "più cautamente" intendo che fa le cose losche.


Oggi in particolare mi riferisco al disegno di legge sulle intercettazioni, che mette una catena alle braccia già claudicanti dei giornalisti italiani. Di base c'è il terrore di querele penali e civili, figlio del fatto che molto spesso i presunti diffamati abbiano un corpo di avvocati abbastanza consistente, e dall'altra parte, il giornalista viene abbandonato, ed è facile quindi che pure in condizione di dubbio, quest'ultimo venga condannato e bollato come diffamatore.


Per evitare il tracollo ad un'azienda di stampa medio piccola, spesso l'editore mette la mani avanti e mette pressioni sul giornalista, che a questo punto deve stare attento a quello che scrive. In più per riportare un atto del procedimento (e poi processo) penale, e non incappare in denunzie, il nostro buon scrittore deve dimostrare (non a sè stesso, al giudice sempre eh) che la notizia:

-sia vera

-sia di interesse pubblico

-non abbia un tono inutilmente aggressivo

-non ci siano notizie personali superflue

... E fin qui tutto bene, ma l'assurdo sta nel fatto che se il nostro eroe è troppo preciso, e riporta l'atto, dovra fare iconti con l'art.114 del c.p.p, se invece riporta la notizia per riassunto, rischia di dover fare i conti con il giudice civile per diffamazione, non essendo stato abbastanza preciso.


La nuova legge sulla privacy, allargherebbe poi, lo spettro dell'art.114 e del 329, pretendendo di comminare una pena di 5000 pleuri a chi violi il segreto "posto sugli atti di indagine e su ogni pubblicazione arbitraira" (queste ultime due parole regalano al giudice una completa discrezionalità), in più all'editore del giornale viene posta la spada di damocle della responsabilità amministrativa che grava sull'azienda per i reati commessi dai dipendendi, nell'ambito della propria attività... quindi? quindi per ogni atto del procedimento VERO, non più coperto da SEGRETO investigativo, e riportato in maniera corretta e dettagliata l'editore rischia di pagare da un minimo di 25 mila ad un massimo di 465 soldini... A questo punto sarà l'editore a fare pressioni sul cronista, perchè si tanga alla larga da situazioni troppo losche.


La soluzione? facile, oggiogiorno chi querela non rischia niente, sia per il discorso di prima della sua capiente capacità difensiva, sia perchè, dal punto di vista legale, il massimo in cui può incappare è il pagamento delle spese del processo. Disincentivare la querela selvaggia, sembrerebbe un riemdio abbastanza efficace per limitare lo strapotere del querelante che indirettamente schiaccia la libertà di chi vuole portare alla luce aspetti spesso farraginosi dei processi italiani.


Thursday, September 24, 2009

L'impronta ecologica

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Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è considerato la misura della ricchezza prodotta in un paese in un anno. Da sempre, ma con particolare insistenza negli ultimi mesi di crisi finanziaria ed economica, sentiamo parlare su tutti i mezzi di comunicazione dell'andamento del Pil: sui giornali di oggi trovo Draghi che afferma «Secondo stime largamente condivise, nella media del 2009 la caduta del Pil rispetto all'anno precedente, risulterà in Italia intorno al 5 per cento»; trovo i dati della Casa Bianca che parlano di un aumento del 2% del Pil già dal 2010 e così via...


Ma cosa misura il Pil? E' veramente un indicatore adeguato del benessere collettivo? Come risposta a queste domande è illuminante il discorso tenuto da Robert Kennedy il 18 marzo 1968 all'Università del Kansas, tre mesi prima di essere assassinato proprio a causa della sua presa di coscienza.


Potete sentire il discorso di Kennedy nel video sottostante oppure leggerlo cliccando qui.



  


L'impressione che il Pil sia un indicatore di misura poco significativo si è diffusa sempre più, al punto che sono stati sviluppati diversi indicatori alternativi. Uno di questi è l'Indice di Progresso Genuino, comunemente chiamato con l'acronimo inglese GPI (Genuine Progress Indicator).
Il Gpi misura l'aumento della qualità della vita di una nazione partendo dal presupposto che la crescita del Pil ha costi e benefici. Esso distingue quindi le spese positive, che aumentano il benessere, da quelle negative (crimini, inquinamento, incidenti, …), dando così informazioni sulle minacce per il benessere della natura e dell'uomo in un'ottica di sostenibilità presente e futura.


L'utilizzo del Gpi sui dati storici dimostra che, sebbene il Pil sia cresciuto continuamente a livello mondiale fino ai nostri giorni, il benessere crebbe fino agli anni '70; da allora il Gpi decresce, rivelando una crescita antieconomica, ovvero non sostenibile e quindi autodistruttiva.


Questa consapevolezza porta a varie ipotesi sulle possibili prospettive future: dal passaggio ad un post-capitalismo, caratterizzato da un tasso di interesse negativo e basato sulla decrescita, alle più drastiche e catastrofiche previsioni... Tutte teorie molto interessanti ma che non ho intenzione di approfondire in questa sede (si leggano, ad esempio, Wim Dierckxsens, La crisi mondiale del XXI secolo o altri economisti come Latouche o Attali).


Piuttosto, la mia intenzione e di agganciarmi alla tematica dell'impronta ecologica. L'impronta ecologica è un metodo per misurare l'impatto umano sulla capacità sostenibile della Terra attraverso il calcolo della superficie di territorio necessaria per produrre, in un anno, le risorse consumate da una persona, una comunità o un paese in termini di prodotti, generi alimentari, energia e per assimilare e smaltire i rifiuti e le emissioni. In questo modo si stima che, a fronte di una biocapacità disponibile di circa 1,8 ettari a persona, nel 2001 l'impronta media mondiale era di 2,2 ettari pro capite. L'impronta ecologica supera quindi la biocapacità del 20%, e questa percentuale è in continua crescita (anche per via dell'andamento demografico).
Senza considerare che il 20% della popolazione mondiale – tendenzialmente residente nel Nord del mondo – è responsabile dell'80% dell'impronta ecologica mentre oltre la metà della popolazione – che risiede invece nel Sud del mondo – non può soddisfare neppure le sue esigenze fondamentali!


Esistono diversi siti internet che permettono, con approssimazione più o meno elevata, il calcolo della propria impronta ecologica. Fra questi: footprintnetwork.org , Pandora , Earthday.net – anche se i migliori non sono ben calibrati per un cittadino italiano.


Al di la dell'impronta ecologica personale che, oltre a farci rendere conto dell'impatto che abbiamo, permette dei correttivi sul proprio stile di vita soltanto minimi, risulta molto interessante calcolare l'impronta a livello di comunità. Con adeguati modalità di calcolo è stata misurata l'impronta di diversi Paesi, di diverse regioni italiane, di alcune provincie ed anche di alcune città come Ancona, Cagliari e Siena. Potrebbe essere interessante calcolare anche l'impronta a livello comunale di Milano o, per rendere il dato più significativo, a livello di hinterland.


Molto possiamo e dobbiamo fare per evitare il collasso del nostro sistema economico e la catastrofe ecologica, anche partendo da semplici azioni quotidiane. Iniziative comunali come la raccolta differenziata, la promozione del consumo di prodotti locali, i punti di distribuzione dell'acqua e così via vanno nella giusta direzione, l'unica percorribile per evitare l'autodistruzione.
Cos'altro è possibile fare per modificare la logica economica causa dell'attuale crisi – che ha radici profonde, collegate all'ingiustizia sociale e alla logica capitalistica del profitto fine a se stesso – verso un nuovo modello, etico e sostenibile?

La risposta si trova nella capacità di proporre soluzioni creative, di indignarsi per le ingiustizie causate dai modelli di consumo “Occidentali”, di reagire all'abitudine e agli schemi ordinari di pensiero e di resistere al torpore che la società di massa tende per sua natura a somministrare nei nostri corpi e nelle nostre menti.

Dario Pagnoni

Friday, September 18, 2009

Presidio rinviato




Dopo tutte le storielle sulla censura e su tutto quello che berlusconi sta facendo per difendersi dai comunisti, avevamo deciso di partecipare ad un paio di presidi che erano stati indetti da PD e CGIL... Tuttavia dopo quello che è successo in Afghanistan, la sinistra ha deciso di annullare gli appuntamenti, rinviando a data da destinarsi.
Non voglio fare polemica, in Italia muiono una media di 4 virgola qualcosa lavoratori al giorno.
Ipocrisia non è la parola giusta, ma è la prima che mi viene in mente.

Monday, September 14, 2009

stand up for your rights - è sufficiente?



...Lo so lo so non dovrei prendermela, dopo che ho scoperto gli errori della democrazia, dopo che lo schifo degli episodi xenofobi registrati a roma e nel resto d'Italia, dopo le ronde, le camicie verdi, le camicie nere, i cuori neri che si nascondono sotto berretti blu, e dopo che nulla è cambiato, soprattutto nel posto dove gli Italiani passano la maggior parte del proprio tempo libero, si la tivi.


Eppure me la prendo ancora, eppure ancora mi viene il vomito quando sento che durante un ritrovo della lega, a Venezia, 6 o 7 militanti, con la camicetta verde vanno a bussare ad un locale del centro. Bussano tirando colpi sulla vetrina, pugni e poi insulti. Uno dei baristi, palesemente non italiano, seguito dal suo socio albanese, esce per farli smettere, due parole per spiegare ad un giovane di 30 anni che a prendere a pugni una vetrina, questa prima o poi si rompe... risposta: "fammi vedere il permesso di soggiorno" e giu botte, e giu a sfasciare il locale.

una turista americana ha assistito all'aggressione: "aveva una heineken, era ubriaco" e "si chiama fabio" e fa vedere ad un poliziotto le riprese fatte col cellulare... Sembrerebbe quindi che questo tipo farà fatica a caversala, e che la denuncia sporta dai due albanesi e dal gestore del locale vada a buon fine. Stiamo a vedere. Intanto 7 e 30 giorni di proagnosi per i due camerieri, che sicuramente non avranno alcun problema ad arrivare a fine mese, contando che il loro status di immigrati fa salire automaticamente le loro capacità di derubare, intimorire, stuprare i poveri cittadini italiani.
Ma ad ogni modo non rimanete turbati da questo post, non preoccupatevi. Si tratta solo di un caso sporadico.

siam tra color che sono sospesi




Già da tempo avevo pensato che si stesse facendo della bella propaganda sulla pelle dei terremotati, ma speravo che la situazione sarebbe cambiata. Speranza mal riposta.


Succede che il premier ha fatto una combo mica da ridere. Da una parte si cancella l'appuntamento con "Ballarò" per dar spazio ad una puntata speciale di "porta a porta", e dall'altra si mette insieme un teatrino per mostrare all'Italia quanto questo governo abbia fatto per i "terremotati dell'Aquila". Lasciando però da parte la situazione ridicola (a paurosa, perchè da ridere effettivamente c'è ben poco) che sta vivendo la libertà di espressione nel nostro paese, dove Santoro è ancora senza contratto e dove la tivi di stato rifiuta la copertura legale a "reporter", cerchiamo di capire insieme com'è la situazione dei terremotati in centro Italia.


Molti campi tendati che erano stati allestiti da Croce Rossa e Protezione Civile, sono stati chiusi e sgomberati, nella speranza di dare alloggio agli sfollati in una serie di prefabbricati fatti arrivare da chissà dove. In più entro il 31 settembre chiuderanno anche i restanti 112 campi, i cui attuali abitanti NON sanno dove andranno a finire. Se contiamo che non sono stati consegnati nemmeno i due cantieri più attivi, possiamo immaginare che gli sfollati rimpiangeranno i 5 mesi emmezzo di tenda, visto che a fine mese non avranno più un posto dove andare. Le parole delle persone che si trovano in questa situazione sono abbastanza chiaro, c'è chi si è sentito (sente?!) trattato come un deportato e chi si lamenta del fatto che le soluzione prese dallo stato hanno smembrato famiglie e diviso nuclei di persone che per anni sono stati dirimpettai (esempio comodo è quello della militarizzazione dei campi, dove famigliari e parenti non appartenenti ad una determinata zona devono pagare un corrispettivo di 5€ per stare una giornata nel campo con i propri cari).


L'esperienza più vergognosa è quella di Piazza D'Armi, dove il più grosso campo tendato è stato sgomberato la settimana scorsa, senza dare valide alternative agli Aquiliani che viveano li ormai da 5 mesi. Queste le parole che mi hanno colpito di più "Come già raccontato a non trovare sistemazione a L’Aquila soprattutto gli anziani e persone con disagi: insomma i meno produttivi"... e ancora i ragazzi del comitato 3e32 mandano questo appello "Adesso è già tardi. Fa freddo, la situazione è complessa e drammatica allo stesso tempo. Il miglior modo di affrontarla è il risveglio delle coscienze. Non aspettiamo ancora che qualcuno ci salvi. Soccorriamoci l’un l’altro". Intorno all'Aquila stanno cominciando ad occupare zone abbandonate, la popolazione è quindi ora obbligata a cadere nell'illecito per poter sopravvivere (amici siamo a settembre, comincia a fare freddo), e la cosa non farebbe venire cosi tanto il voltastomaco se chi ci governa non si riempisse la bocca con un paio di casette che con buona probabilità diventeranno le dimore fisse dei primi che ci entreranno, costretti a vivere nell'eterna speranza di riavere una casa vera.

Sunday, September 13, 2009

prima riunione - martedi 15 settembre





ciao, memo per tutti queli che vogliono fare un po di cultura, infomrazione e politica in Bocconi... Martedi 15, ci riuniamo per la prima volta dopo la pausa estova, in aula 14 (via sarfatti 25, i leoni insomma) dalle 12 alle 14.


Parleremo delle attività che abbiamo in programma, gli incontri e probabilmente anche ci si metterà d'accordo per la manifestazione di sabato a favore della libertà di espressione.


a presto.

Tuesday, September 8, 2009

Guida studentesca per matricole in Bocconi

L'associazione studentesca Lilliput Studenti Indipendenti, come tutti gli hanno, ha pubblicato la guida studentesca per aiutare le matricole ad orientarsi in Bocconi – e non solo.

Potete richiedere la versione cartacea anche alla redazione di trentaquattro, oppure scaricarla in pdf cliccando qui.

Buona lettura!